01:58 05-11-2025

Class action negli USA contro Toyota per la Mirai a idrogeno: difetti di sicurezza e rifornimento

Toyota si ritrova al centro di una battaglia legale di alto profilo negli Stati Uniti. Una class action da 5,7 miliardi di dollari accusa il costruttore di aver orchestrato uno schema fraudolento per occultare difetti pericolosi sulla Toyota Mirai a idrogeno. Per un marchio noto per l’ingegneria prudente, l’accusa pesa ancora di più.

Depositato presso un tribunale federale della California, il ricorso sostiene che Toyota e il partner per l’infrastruttura dell’idrogeno FirstElement Fuel (True Zero) fossero a conoscenza di problemi gravi — perdite di idrogeno, rischi di esplosione, guasti in accelerazione e in frenata — oltre a disservizi sistemici alle stazioni di rifornimento. Secondo gli atti, i proprietari della Mirai in alcuni periodi non avrebbero potuto fare rifornimento per settimane e, nel frattempo, avrebbero subito pressioni economiche dalla finanziaria del gruppo. Al di là delle carte processuali, il quadro mette in risalto un punto semplice: senza un’erogazione affidabile, anche la tecnologia più promettente fatica a convincere.

L’avvocato dei ricorrenti, Jason Ingber, afferma che l’azienda avrebbe occultato per dieci anni difetti pericolosi, violando un accordo del 2014 con il Dipartimento di Giustizia statunitense che, dopo lo scandalo delle accelerazioni involontarie, imponeva a Toyota di comunicare in modo veritiero tutti i problemi di sicurezza.

La causa chiede il triplo dei danni, un’ingiunzione che fermi le attività di Toyota legate all’idrogeno e indennizzi per i proprietari. Se accolte, misure del genere congelerebbero lo slancio attorno alla Mirai e metterebbero alla prova, in un momento delicato, la tenuta dell’intera scommessa sulla mobilità a celle a combustibile.