13:33 02-10-2025

CATL pronta a collaborare con l’Europa per l’industria delle batterie

CATL, colosso cinese e leader mondiale delle batterie, ha fatto capire di essere pronta a collaborare più da vicino con le aziende europee per rafforzare l’industria continentale degli accumulatori. Matt Shen, alla guida della divisione europea del gruppo, ha spiegato che l’Europa si confronta con costi elevati, carenza di manodopera specializzata e criticità nella catena di fornitura: sfide che, a suo avviso, richiedono alleanze strategiche. È una lettura che suona familiare in tutto il settore e somiglia più a una tabella di marcia pragmatica che a retorica d’azienda, segno di un approccio orientato all’officina più che al palcoscenico.

CATL gestisce già impianti in Germania e in Ungheria e sta costruendo una gigafactory in Spagna con Stellantis. L’azienda si dice inoltre aperta a varare joint venture con altri attori, tra cui ACC, il consorzio creato da Mercedes-Benz, Stellantis e Saft. Un’apertura che, sul campo, potrebbe dare ossigeno a programmi europei oggi rallentati da vincoli operativi.

La posizione europea si è complicata con il collasso di Northvolt, recentemente acquisita dalla startup statunitense Lyten: un evidente contraccolpo per l’ambizione della Commissione europea di costruire un’industria delle batterie autonoma. Per ora, il continente resta dipendente dalle tecnologie cinesi e sudcoreane di gruppi come BYD, LG, Samsung e SK On, e questa dipendenza mantiene tempi e prezzi agganciati a decisioni prese lontano dal suolo dell’UE, limitando nella pratica la leva su costi e pianificazione.

Su questo sfondo, a Bruxelles si discute se chiedere alle aziende cinesi un trasferimento di tecnologia in cambio dell’accesso ai sussidi. Pechino si oppone. CATL, invece, adotta un tono più flessibile: fa sapere di essere disposta a condividere know-how e creare strutture congiunte, mantenendo però il controllo sulle tecnologie chiave. Un equilibrio difficile, ma sul piano industriale più concreto di molte dichiarazioni d’intenti.

L’apertura di CATL potrebbe offrire all’Europa una via per restare competitiva. Il vero banco di prova sarà capire se il continente riuscirà a cucire una filiera resiliente tutta sua oppure se continuerà ad appoggiarsi ai pesi massimi asiatici. In definitiva, a fare la differenza saranno l’esecuzione, investimenti disciplinati e la disponibilità a stringere partnership nei punti che contano.