11:57 22-10-2025
Come i costruttori europei usano crediti CO2 e pooling per evitare multe UE
I costruttori europei hanno trovato un modo per evitare sanzioni da miliardi di euro per il superamento dei limiti di CO2. Come riporta Reuters, diverse aziende hanno stretto alleanze con produttori di veicoli elettrici per usare i cosiddetti crediti di carbonio e compensare le emissioni medie di flotta.
Le multe, calcolate in origine per il 2025, avrebbero potuto toccare i 15 miliardi di euro. La Commissione europea ha però ammorbidito il quadro: le medie di flotta verranno ora valutate sull’arco 2025–2027. Nonostante ciò, il rischio resta elevato per i marchi rimasti indietro nell’elettrificazione.
Nissan ha raggiunto un’intesa con la cinese BYD, mentre la sudcoreana KG Mobility si è accoppiata con Xpeng. Tesla, di fatto il perno di molti di questi accordi, ha avviato a gennaio un sistema di pooling con Toyota, Ford, Mazda, Subaru, Stellantis e la cinese Leapmotor. In seguito si sono aggiunte anche Honda e Suzuki.
Mercedes-Benz ha inoltre siglato un patto separato con Volvo Cars, Polestar e Smart, tutte realtà legate tra loro dalla cinese Geely, che detiene partecipazioni in ciascuna.
Secondo AlixPartners, i veicoli elettrici hanno rappresentato il 12% del mercato europeo nel 2024, saliranno al 15% nel 2025 e raggiungeranno il 24% nel 2027. Entro la fine del decennio, il 40% delle nuove auto passeggeri nell’UE dovrebbe essere elettrico.
Questi accordi comprano tempo e aiutano a scansare multe pesanti, ma gli esperti avvertono che nel 2030 arriveranno standard ambientali ancora più severi, quando aggirare la piena elettrificazione sarà complicato. Per ora il pooling è un cuscinetto pragmatico: utile per la conformità normativa e, al tempo stesso, un promemoria di quanto alcune gamme siano ancora lontane dal centrare l’obiettivo con le proprie forze.